19.08.24

Torna Musica in Chiostro

Torna fino al 10 settembre la rassegna “fuori festival” del Festival della Parola, con sei spettacoli-concerto dedicati all'unione fra note e parole. Il prossimo appuntamento, domenica 8 settembre, sarà in collaborazione con LIBERA e dedicato al giudice Gian Giacomo Ciaccio Montalto
Musica In Chiostro

Si è concluso a fine giugno il programma principale del Festival della Parola, che intorno al tema dei "Segni di bellezza", cui è dedicata questa XI edizione, ha proposto oltre una ventina di appuntamenti, di volta in volta declinati sulle parole chiave da sempre care alla rassegna: l'espressività delle giovani generazioni, la plasticità creativa del linguaggio, la seduzione della legalità, lo scardinamento degli stereotipi di genere, i diritti sul lavoro, i valori sempre attuali della Resistenza e della difesa della Costituzione, la gentilezza come virtù rivoluzionaria e il coraggio di andare in direzione ostinata e contraria.

E mentre continua fino al 30 settembre, negli spazi all’aperto del Club Pro Parma di Moletolo, "Verba volant" dell'illustratore Luca Soncini (la seconda delle due esposizioni proposte questa estate dopo quella fotografica dedicata alle “Identità riflesse” di Gio Rossi che ha richiamato un numeroso pubblico a Lostello della Cittadella), lo staff del Festival della Parola si accinge ad alzare il sipario sull’edizione 2024 di MUSICA IN-CHIOSTRO, la rassegna di fine estate dove note e parole si incontrano.

Da sempre il Festival della Parola punta a produrre o a ospitare spettacoli sinestetici, dove le varie forme d’arte si uniscono e si mescolano; performances nelle quali la musica si alterna alla parola, la lettura al canto, la poesia alle arti visive, portando l’inchiostro di note, versi, componimenti in… chiostro. Anche quest’anno, come da tradizione ormai consolidata, gli spettacoli-concerto troveranno casa in diversi luoghi sul territorio, arrivando per la prima volta, nella serata conclusiva con Franco Arminio, fino al rifugio appennico di Lagdei.

Domenica 8 settembre, alle ore 21, nello spazio all’aperto di Officine on/off (Strada Naviglio Alto a Parma), il primo dei due spettacoli di teatro civile organizzati in collaborazione con l’associazione Libera Parma: IL TESTIMONE, con Fabrizio Coniglio e Bebo Storti, scritto da Mario Almerighi e Fabrizio Coniglio, dedicato al giudice Gian Giacomo Ciaccio Montalto. Sempre nello spazio all’aperto di Officine on/off, lunedì 9 settembre, alle ore 21, Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani portano in scena SANGUE NOSTRO, spettacolo sulla strage di Pizzolungo scritto da Fabrizio Coniglio.

In caso di maltempo, questi due spettacoli avranno luogo presso l’Auditorium Toscanini, in Via Cuneo, 3 (Parma).

Infine martedì 10 settembre, alle ore 17.30, nello spazio adiacente al Rifugio Lagdei a Corniglio di Parma, in co-organizzazione con il Convitto Maria Luigia di Parma, Franco Arminio presenterà, a conclusione della rassegna, i CANTI DELLA GRATITUDINE.

Proseguirà, poi, la rassegna di parole e note del Festival della Parola che, nelle serate di domenica 8 lunedì 9 settembre, alle ore 21, propone due importanti produzioni, firmate da Fabrizio Coniglio, del cosiddetto teatro civile, entrambe nello spazio all’aperto di Officine On/Off (str. Naviglio Alto, Parma).

La due giorni, realizzata in collaborazione con Libera Parma, punta i riflettori su due episodi di violenza mafiosa, per farne memoria e testimonianza.

Il primo appuntamento è per la serata di domenica 8 settembre con IL TESTIMONEspettacolo scritto insieme al compianto giudice Mario Alberighi. In scena Fabrizio Coniglio e Bebo Storti, con il racconto di grande leggerezza e originalità, a tratti ironico, di un episodio lontano e dimenticato dalla memoria collettiva: l’omicidio del magistrato Gian Giacomo Ciaccio Montalto, primo magistrato a indagare i rapporti fra la mafia di Trapani, legata a doppio filo con quella statunitense, e i narcotrafficanti. Appassionato di letteratura e di musica, innamorato del mare, profondamente insofferente davanti a tutte le ingiustizie, Montalto a Trapani è isolato. Ma confida all’amico Mario Almerighi, all’epoca di stanza a Roma, le sue scoperte e i suoi timori: la mafia ha contatti direttamente dentro al Tribunale di Trapani. Il 25 gennaio del 1983 Montalto viene barbaramente assassinato. Nel 2003, nel corso del processo Andreotti, Almerighi decide di testimoniare su quanto a sua conoscenza: per Giacomo, per il suo coraggio, per la loro amicizia, per la verità.

Per l’occasione ha confermato la sua presenza Marene, figlia di Giangiacomo Ciaccio Montalto; previsto un breve dialogo tra attori e spettatori al termine dello spettacolo.

Lunedì 9 settembrealle ore 21sarà la volta di SANGUE NOSTRO (scritto con Margherita Asta), che vedrà sul palco Fabrizio Coniglio Alessia Giuliani.

Lo spettacolo rievoca una strage di mafia. La mattina del 2 aprile del 1985, un’autobomba esplode a Pizzolungo, nei pressi di Trapani. Il bersaglio dei mafiosi, il giudice Carlo Palermo, è miracolosamente illeso. A fargli da scudo l’auto di Barbara Asta, che sta accompagnando a scuola i suoi gemellini di sei anni. Sui sedili dell’auto avrebbe dovuto sedere anche la figlia maggiore, Margherita, che invece per una casualità va a scuola con un’amica per non arrivare in ritardo. Il testo teatrale, scritto da Margherita Asta e Fabrizio Coniglio, ha anche un significato metaforico: il titolo, "Sangue Nostro", vuole sottolineare come una strage di innocenti colpiti dalla mafia riguardi in qualche modo tutti noi. Le vittime sono anche i bambini, la vita, il futuro, noi stessi. Non è solo uno spettacolo di mafia, ma è soprattutto la storia di due sopravvissuti: un giudice, che pur essendo scampato miracolosamente all’attentato, non ha più ritrovato una parte di sé dopo quella strage, non riuscendo a gestire il senso di una colpa che non è sua e una donna, Margherita, che ha continuato a credere nella vita e nel potere della famiglia, sposandosi e creandosene una sua proprio a Parma e dedicata alle attività dell'associazione antimafia Libera in provincia di Trapani.

Margherita Asta interverrà alla serata e al momento di confronto con il pubblico dopo lo spettacolo.

Il Festival della Parola è un’iniziativa di Rinascimento 2.0 aps, realizzata grazie al contributo del Comune di Parma, al main sponsor Opem SpA, agli sponsor Gruppo HeraBCC Emil BancaOikiMarella Srl, ImetaGallani arredamenti, con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna. Altri partner istituzionali: Fondazione Cariparma, Provincia di ParmaComune di TraversetoloComune di Sorbolo e MezzaniComune di FelinoComune di MontechiarugoloComune di Sissa Trecasali.