Il Parma Film Festival - Invenzioni dal Vero è giunto alla 28esima edizione e dà appuntamento a cinefili, spettatori e appassionati dal 15 al 23 novembre a Parma, con un programma ricchissimo di eventi e iniziative. Non mancheranno ospiti del mondo del cinema e professionisti del settore, autori che saranno protagonisti di premi, incontri, dibattiti e workshop, oltre a proiezioni di opere in concorso, restauri, anteprime e retrospettive.

La manifestazione - rinnovata nel 2018 e ormai inserita tra le più importanti rassegne di settore, radicata con orgoglio nel territorio emiliano ma con una programmazione dal respiro nazionale - è organizzata da Comune di Parma e Circolo del Cinema Stanley Kubrick, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna - Emilia-Romagna Film Commission, Fondazione Monteparma e BPER Banca, in collaborazione con Università di Parma, Fondazione Bernardo Bertolucci e Fondazione Anna Mattioli. Media partner della manifestazione Film Tv.

L’identità visiva ufficiale di questa edizione - ispirata all’iconica danza di Uma Thurman e John Travolta sul palco del Jack Rabbit Slim’s nel film cult di Quentin Tarantino - è firmata con un’opera a olio su tela dal pittore, illustratore e docente Gerardo Lunatici, parmigiano d’adozione dalla carriera trentennale.

La kermesse propone al pubblico di appassionati e curiosi un’anteprima speciale per inaugurare la rassegna: l’appuntamento è per mercoledì 5 novembre alle ore 21.00 al Cinema Astra con l’anteprima di Un semplice incidente (Iran, 2025, 1’42’’) del premiatissimo Jafar Panahi - già vincitore con la sua filmografia di Caméra d’Or, Prix du scénario, Leone d’oro e Orso d’argento - nei migliori cinema italiani da giovedì 6 con Lucky Red.

L’opera - che quest’anno ha vinto la Palma d’Oro a Cannes e che è stata designata dalla Francia come candidato ufficiale agli Oscar 2026 per il Miglior Film Internazionale - è la prima diretta da Panahi dopo la sua scarcerazione dalla prigione di Evin e dopo oltre 15 anni di permanenza forzata in Iran a causa del bando del Tribunale rivoluzionario di Teheran che gli ha proibito di viaggiare all’estero e realizzare film. Divieto, quest’ultimo, che il regista ha violato, realizzando clandestinamente il film - come già fatto a partire dal 2011 in poi con il documentario In film nist e successivamente con Parde, Taxi Teheran, Tre volti e Gli orsi non esistono - per affermare coraggiosamente la propria indipendenza morale e creativa.

Un semplice incidente diventa la scintilla di una catena di conseguenze sempre più travolgenti, in un dramma denso di interrogativi morali. Eghbal (interpretato da Ebrahim Azizi) investe un cane mentre viaggia in automobile con la sua famiglia. Questo evento lo condurrà da un meccanico, Vahid (interpretato da Vahid Mobasseri), che riconosce nell’uomo le caratteristiche del torturatore che anni prima lo seviziò in carcere. Ossessionato dagli orrori subiti, a quel punto l’uomo decide di riunire, uno ad uno, gli altri detenuti con cui condivise la prigionia, per aiutarlo a riconoscere il presunto carnefice e vendicarsi.