Le Giornate FAI d’Autunno 2024 si svolgono in collaborazione con la Commissione europea, da alcuni anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza a Milano, con la quale verrà proposto un itinerario a tema europeo. L’evento si avvale del Patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.
Conservatorio Arrigo Boito di Parma
Quest’anno il Conservatorio Arrigo Boito di Parma sarà al centro di quest’evento. Il Conservatorio di Parma è considerato uno dei più importanti e prestigiosi istituti di formazione musicale d'Europa.
Attualmente ha 135 insegnanti e un migliaio di studenti, provenienti da tutto il mondo. La sede è ubicata nell'ex Convento del Carmine. Nel Settecento a Parma vi era una scuola di canto funzionale al Teatro Ducale: nel 1825 fu la Duchessa Maria Luigia a strutturarla in scuola musicale. Nel secondo Ottocento il Conservatorio si sviluppò grazie al sostegno e al supporto di Giuseppe Verdi.
Il Conservatorio di Parma ha inoltre un pregiato legame con il FAI: nel maggio del 2019 vi fu un importante lascito dell'ex Presidente del FAI Prof. Andrea Carandini, in qualità di discendente di Luigi Albertini che fu l'erede designato da Boito. Lo Studio era l'ambiente più importante della casa di Arrigo Boito in via Principe Amedeo a Milano: qui il compositore e librettista trascorreva gran parte del suo tempo, intento a studiare, scrivere, comporre, ricevere visite. Dopo la morte fu trasferito da Luigi Albertini, esecutore testamentario di Boito, nella villa di famiglia a Parella (Ivrea). Quindi, per volontà della famiglia Carandini, fu prima depositato alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia e infine ricostruito a Parma nel Museo storico "R. Barilla", voluto dall'allora presidente del Conservatorio Giorgio Paini e realizzato con una donazione di Pietro Barilla. Le carte della donazione Carandini raccolgono appunti per un profilo biografico su Giuseppe Verdi, una serie di annotazioni su Re Lear, alcuni abbozzi musicali e una serie di appunti sul melodramma e sull'opera dell'Ottocento.
Chiesa di San Marcellino
Oggi, sebbene non più luogo di culto attivo, la chiesa di San Marcellino conserva intatto il suo fascino e rimane una pregiata testimonianza della storia di Parma. Nella zona absidale della chiesa nel 2010 venne inserita una meravigliosa opera di Claudio Parmiggiani, uno tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale. Un'opera che invita alla riflessione più profonda. "Oggi silenzio è una parola sovversiva – sono parole dell'artista – ed è sovversiva perché è uno spazio meditativo". L'apertura nelle Giornate FAI è una splendida occasione per riportare l'attenzione sull'opera di Claudio Parmiggiani. "Una grande barca –così descrive l'opera Daniele Fraccaro- è arenata su un mare di libri. Sugli alberi del mozzo le vele sono abbassate. L'immagine potente e tragica allude al naufragio della nostra cultura e del nostro sapere. Il titolo ci interpella: Naufragio con spettatore. Ma siamo davvero solo spettatori? L'arte di Parmiggiani riapre gli occhi della coscienza; ci si risveglia alla deriva del tempo, delle cose, di sé stessi. In tanta bellezza, l'imminenza di un finale tragico. A ciascuno la scelta di stare a guardare o di cercare nuove rotte".
In Provincia invece vi sarà, in entrambe le giornate, l’importante apertura della Rocca Sanvitale di Sala Baganza.
Nella giornata di domenica 13 ottobre sarà possibile visitare alcuni locali del Convento del Carmine (iniziato a edificare alla fine del XIII secolo), in cui il Conservatorio di Parma ha sede sin dalle sue origini, quando fu istituito dalla duchessa Maria Luigia. Si potranno visitare in particolare i due chiostri, ambienti finiti di edificare nel 1583, oggi ornati da siepi di bosso, piante da frutto, rose e da un glicine più che centenario. Si visiterà poi l'Auditorium del Carmine, ex Chiesa del convento (edificata tra XIII e XVI secolo) che, grazie al fondamentale contributo di Fondazione Cariparma, è stata recuperata e riprogettata nel 2008 per consentire la creazione di un palcoscenico, di una platea e di un arredamento acustico che l'hanno resa ottimale per ospitare concerti ed eventi organizzati dal Conservatorio. Tra le bellezze che raramente si osservano, si potranno vedere anche gli affreschi dell'abside, oggi celati nel retropalco, che risalgono al tardo Quattrocento e che rappresentano l'annunciazione e i quattro evangelisti. L’Auditorium ospita anche alcuni strumenti di interesse storico, come due pianoforti ottocenteschi e un organo cinque-seicentesco, la cui costruzione è stata sempre attribuita dalla tradizione al celebre compositore Claudio Merulo. Infine, si potrà visitare la Sala Verdi, l'antico refettorio del convento, oggi ambiente destinato a incontri, concerti e saggi, anche questa finita di restaurare nel 2017.