Marina Burani è l'artista protagonista di "Eternamente Viva", un progetto dell'Associazione Culturale Alphacentauri, organizzato con il patrocinio e la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma. L’esposizione, ospitata nel prestigioso Palazzo del Governatore, è curata da Melissa Bado e Viktoria Kulikova, che hanno costruito una retrospettiva pensata per offrire al pubblico una lettura approfondita del lavoro dell’artista e per celebrare la sua inesauribile libertà creativa.
Non legata alle mode o ai dettami dell'arte contemporanea, Burani ha creato un corpus di opere che attraversano temi potenti e onirici rivelando le sue sfide interiori e la sua capacità di trasformare qualsiasi stimolo in pura energia creativa. Grazie a un profondo e raffinato controllo del linguaggio visivo, Marina eccelle nel passare con naturalezza dalla pittura al disegno, dalle installazioni alle sperimentazioni teatrali, arricchendo ogni disciplina con una visione unica e personale. Le oltre 150 opere esposte, molte delle quali inedite e provenienti dai suoi archivi, offrono una visione completa del suo percorso artistico, che spazia dagli anni ’70 fino a oggi. L’allestimento, distribuito su due piani, si articola in stanze tematiche dedicate a soggetti centrali nella sua ricerca, come mostri, occhi e architetture. Questi spazi raccontano non solo l’evoluzione stilistica dell’artista, ma anche il dialogo incessante tra le sue opere, un viaggio che testimonia la profondità e la continuità della sua indagine creativa. Tra le numerose stanze, una è dedicata alla storica galleria Alphacentauri, luogo simbolo del suo impegno culturale, e un’altra è riservata al marito Andrea Vettori, che ha condiviso con lei il cammino artistico e umano.
Nata il 12 dicembre 1943, Marina Burani ha mostrato fin da giovane una creatività fervida, inizialmente orientata alla scrittura, prima di scoprire la sua vocazione per l’arte visiva. Dopo gli studi presso l'Istituto d'Arte Paolo Toschi di Parma e l'Accademia di Brera a Milano, ha intrapreso un percorso artistico anticonvenzionale, sperimentando tecniche diverse e collaborando con una vivace comunità di artisti e creativi. Questo spirito innovativo e collaborativo la portò, negli anni '90, a fondare insieme ad Andrea Vettori l'Associazione Culturale Alphacentauri. La Galleria si è distinta nel panorama culturale italiano per il suo approccio radicalmente fuori dagli schemi e privo di fini commerciali. Con la missione di promuovere artisti innovativi e idee audaci, Alphacentauri ha sempre prediletto spazi espositivi non convenzionali, come le suggestive stanze di Palazzo Pallavicino a Parma o i meravigliosi ambienti della Corte delle Giare di Ragazzola. Quest’ultima, durante le estati, si trasformava in un appuntamento culturale di grande richiamo, grazie a mostre, performance e incontri di elevato spessore.
Tra i suoi progetti più significativi si ricorda il Giornale Alphacentauri, una pubblicazione sperimentale presentata alla Biennale di Venezia, emblema del laboratorio di idee che l’associazione ha saputo creare. Alphacentauri non è solo un luogo fisico, ma un catalizzatore di creatività e confronto, che riflette appieno la visione artistica di Marina Burani: un’arte capace di abbattere barriere e di dialogare con discipline diverse, portando il pubblico a esplorare nuovi orizzonti estetici e culturali. Burani ha affermato la sua presenza artistica nel panorama italiano e internazionale con oltre 40 mostre personali e collettive, esponendo in spazi di rilievo tra cui i Musei Civici di Bologna, il Palazzo dei Diamanti di Ferrara e il complesso del Mauriziano di Reggio Emilia; nonché partecipando a importanti eventi culturali come Art Junction a Cannes, la Biennale di Venezia, il Festival del Cinema a Montecarlo e molti altri. Negli ultimi due anni, Marina Burani ha intrapreso una nuova sfida nel campo del teatro sperimentale, partecipando come attrice a progetti sensoriali con giovani talenti. Questo spirito indomito e la sua capacità di reinventarsi rendono la sua arte sempre attuale e vibrante.