Giovedì 27 novembre alle ore 17.30 l’Auditorium “Carlo Mattioli” di Palazzo del Governatore ospiterà Antonio Mascolo, giornalista e scrittore, in un evento a cura di AVIS Base Pablo, con il patrocinio del Comune di Parma, nel 60° anniversario della fondazione.

"Nel celebrare i 60 anni della nostra Associazione del Dono del Sangue desideriamo esprimere la più sincera gratitudine a tutti i donatori e sostenitori che, con generosità e costanza, hanno reso possibile questa straordinaria storia di solidarietà" sottolinea il presidente Rino Amadasi. "Sessant’anni di impegno e di altruismo testimoniano il valore profondo del dono: un gesto semplice che ogni giorno salva vite e unisce le persone in una grande comunità di umanità e speranza. Grazie di cuore a chi c’era, a chi c’è e a chi continuerà a credere nel valore “donare vita”. La dedizione è la linfa che tiene viva la nostra missione e ci guida verso nuovi traguardi."

 

L'aneddoto è una forma di comunicazioni più profonda e veloce, a volte, della cronaca e della storia. E di aneddoti un giornale come la "Gazzetta di Parma" degli anni Settanta era una fabbrica.

Erano gli anni in cui Giorgio Fattori della Rizzoli diceva " Fare nuovi giornali non è un problema, si va a Parma con una corriera e la si riempie di giornalisti della Gazzetta".

Era il regno di Baldassare Molossi, durato 35 anni, c'erano giornalisti e punti di riferimento culturali leggendari. C'erano i giovani, c'erano i vecchi e quelli che erano andati a far carriera a Milano. C'erano i tipografi. C'erano un mondo e una magia in gran parte scomparsi

La Gazzetta era un piccolo Corriere rispettato e imitato... E a proposito di aneddoti c'era un capo redattore di nome Aldo Curti che aveva una massima semplicissima, efficace come una frusta: ad ogni pezzo che leggeva diceva " Al và bein mo al và rifaat".

Era un quotidiano pieno di storie, passioni e inconvenienti. Veniva stampato nel cuore della notte, non c'erano i telefonini eppure tutto funzionava. Era un piccolo miracolo quotidiano con vicende al limite dell'incredibile, che avrebbero meritato non poche scene in film tipo "Prima pagina" con Jack Lemmon e Walter Matthau.

Antonio Mascolo, che una quindicina di quegli anni li ha vissuti, prova a raccontarli avvalendosi anche di un fotorracconto di Giovanni Ferraguti.

 

L’incontro è ad ingresso libero e gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili.